il comunicato

Concluse le indagini preliminari sull'omicidio di Alice Neri

Pesanti le accuse formulate nei confronti dell'unico indiziato. Mohamed Gaaloui Dedoui è accusato di "Omicidio aggravato, violenza sessuale e distruzione di cadavere, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti"

Concluse le indagini preliminari sull'omicidio di Alice Neri
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Nel pomeriggio di venerdi 6 ottobre 2023, a conclusione delle indagini preliminari svolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Modena, la Procura di Modena ha emesso e notificato nei confronti di Mohamed Gaaloui Bedoui e al suo avvocato l’Avviso di Conclusione delle Indagini Preliminari relative all' omicidio di Alice Neri, commesso il 18 novembre 2022 a Fossa di Concordia.

Concluse le indagini preliminari sull'omicidio di Alice Neri: un unico imputato

Il giovane tunisino dunque risulta a tutti gli effetti l'unico imputato dell'omicidio. Bedoui si trova attualmente ristretto nel carcere di Sant'Anna di Modena dall'inizio del 2023, dopo essere stato arrestato in Francia dove si era rifugiato a seguito del ritrovamento del corpo quasi completamente carbonizzato della donna.

Pesanti le accuse formulate dalla Procura di Modena nei confronti dell'uomo.

Omicidio aggravato, violenza sessuale e distruzione di cadavere

Mohamed Gaaloui Dedoui è accusato di " Omicidio aggravato, violenza sessuale e distruzione di cadavere" perchè secondo l'accusa, (l'uomo) "dopo aver trascorso le prime ore della mattina (dalle 03.40) con  Alice Neri , a bordo dell’autovettura Ford Fiesta della stessa vittima, inizialmente, nei pressi di un argine a Concordia (ove sostava circa dalle ore 04.04 alle ore 05.12) e, successivamente, nei pressi di un luogo isolato a Fossa di Concordia (dalle ore 05.15), volontariamente ne ha causato il  decesso, colpendola  con colpi d’arma bianca, per poi distruggerne il cadavere, occultandolo all’interno del vano bagagli dell' autovettura e dandovi fuoco, fino alla quasi completa carbonizzazione dei resti."

Motivi abietti dietro all'omicidio

La Procura di Modena sottolinea "l'aggravante nell’aver commesso il fatto  per motivi abietti e comunque in occasione di un tentativo di violenza sessuale nel corso del quale il  tunisino strappava il reggiseno della vittima nell’area di Fossa di Concordia, al di fuori della vettura Ford Fiesta (con la spallina strappata rinvenuta successivamente a qualche metro di distanza dall'incendio )". La distruzione del cadavere e dell'auto della vittima sarebbe scaturita per crearsi "l'impunità".

Tentata estorsione nei confronti di un' amica della vittima

Mohamed Gaaloui Bedou è accusato anche di tentata estorsione. Secondo la ricostruzione del giudice l'uomo (si presume nei confronti di una amica della vittima) l'avrebbe minacciata "di diffondere a terzi (in particolare parenti e conoscenti) il contenuto di documenti video che la ritraevano intenta ad avere rapporti sessuali" con il tunisino, nonchè "ad assumere sostanze stupefacenti per costringerla a rinunciare ad un credito dalla stessa (amica della vittima)" per un credito valutato in circa 1.900 euro che gli fu consegnato in una epoca antecedente al 18 novembre 2022

Spacciava cocaina e hashish

Al tunisino viene contestata la cessione in più occasioni di hashish e cocaina a Concordia e nella sua abitazione di Fossa. In questo caso la sostanza stupefacente  è stata  ceduta assieme ad un'altra persona, che al momento non è ancora stata identificata, "indicata come “fratello” o “cugino”.

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