fine dei furti

Dieci colpi in dieci giorni tra Modena e Bologna: arrestata la banda

I 'colpi' sono avvenuti nei territori di Malalbergo, Ozzano Emilia, Castello d'Argile, Medicina, Castel San Pietro, nel Bolognese, oltre che a Castelfranco Emilia e Vignola, nel Modenese.

Dieci colpi in dieci giorni tra Modena e Bologna: arrestata la banda
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MODENA - Dieci furti in appartamento compiuti nei primi 10 giorni di luglio fra il Bolognese e il Modenese: per rubare soldi e gioielli, scassinavano porte e infissi usando attrezzi da cantiere e, in un caso, hanno anche colpito con una mazza il cane San Bernardo del padrone di casa.

Arrestata la banda dei dieci colpi in dieci giorni

La banda, composta da tre cittadini albanesi fra i 26 e i 27 anni, tutti irregolari in Italia, è stata scoperta e sgominata dalla squadra Mobile della Questura di Bologna. I fermi della polizia sono stati convalidati con l'applicazione di due misure cautelari in carcere e una agli arresti domiciliari, con le accuse di furto in abitazione, ricettazione, maltrattamento di animali.

I 'colpi' sono avvenuti nei territori di Malalbergo, Ozzano Emilia, Castello d'Argile, Medicina, Castel San Pietro, nel Bolognese, oltre che a Castelfranco Emilia e Vignola, nel Modenese. Secondo quanto è stato ricostruito, il gruppo disponeva di alcune auto di grossa cilindrata cui venivano apposte targhe rubate da altre auto. Per entrare negli appartamenti, forzando inferriate e porte blindate, utilizzavano attrezzature da cantiere e potevano contare anche sulla prestanza fisica di due dei componenti della banda.

Tentativi di fuga, arresti e sequestri

Dopo averli identificati, anche attraverso l'analisi dei filmati della videosorveglianza, gli investigatori li hanno rintracciati: uno nella sua abitazione, già conosciuta alla polizia, gli altri presso un bed&breakfast a Bologna, dal quale hanno invano tentato di scappare attraverso il tetto all'arrivo degli agenti.
Durante l'esecuzione dei fermi, sono stati sequestrati vari capi di abbigliamento indossati nei furti, parte del bottino (soldi e oggetti di valore) e una delle auto, con targa originale spagnola, utilizzata per gli sposamenti. Sono state anche trovate alcune ricevute che confermano il recente invio all'estero di denaro contante, frutto della vendita dei gioielli trafugati.

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