Modena

Furto in un ristorante alla Madonnina

I due autori sono stati rintracciati nei pressi del cavalcavia Mazzoni

Furto in un ristorante alla Madonnina
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La Polizia di Stato di Modena ha denunciato in stato di libertà un cittadino italiano di 27 anni e un 25enne di nazionalità marocchina per i reati di furto aggravato in concorso e ricettazione.

Furto in un ristorante

MODENA - Nella notte tra l’1 e il 2 giugno 2024, intorno all’una, la Squadra Volante è intervenuta presso un ristorante, sito in zona Madonnina, in quanto era stata segnalata la presenza di uomo che dopo aver infranto la porta del locale con un tombino fognario, era scappato insieme ad un complice a bordo di un’autovettura di cui era stata fornita la targa dal richiedente l’intervento.

Tracce ematiche

Giunta sul posto la Volante ha rinvenuto nelle vicinanze del ristorante il chiusino sul quale erano ancora presenti tracce ematiche. Nel corso delle ricerche dei due uomini, gli agenti hanno notato camminare lungo il cavalcavia Mazzoni una persona travisata da un cappuccio, la quale alla vista della Polizia ha accelerato il passo, cercando di dileguarsi.

Poco più di 77 euro

Fermato e identificato per il 27enne indagato, già noto alle Forze dell’Ordine, lo stesso presentava una visibile macchia di sangue sulla manica destra della felpa. Nelle sue tasche sono state rinvenute la somma in contanti di 77,70 euro – risultata corrispondere alla quantità di denaro presente nel fondo cassa del ristorante – e la chiave di un’autovettura, che il giovane ha ammesso essere provento di furto e trovarsi parcheggiata in via Diena.

Nei pressi del veicolo, la cui targa coincideva con quella segnalata, si trovava il 25enne, che aveva vistose lacerazioni su entrambe le mani con copiosa fuoriuscita di sangue. Anche all’interno del veicolo, nella parte anteriore, erano presenti macchie di sostanza ematica.

Hanno ammesso il furto

I due hanno poi ammesso di aver poco prima commesso un furto all’interno di un ristorante utilizzando un tombino fognario.

Il 25enne è stato anche deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di ingresso e soggiorno illegale sul territorio nazionale.

Il veicolo e il denaro rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro penale.

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