Infermiera accusata di omicidio volontario aggravato nei confronti di una degente RSA
Alla donna vietato l'esercizio della professione per almeno sei mesi
Nella mattinata di giovedì 12 dicembre 2024 è stata data esecuzione all'ordinanza di applicazione della misura interdittiva nei confronti di una infermiera di 49 anni, già impiegata presso una R.S.A. della provincia modenese, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena su richiesta della Procura della Repubblica
Denunciata da una Responsabile RSA
MODENA - Le indagini, dirette dalla Procura di Modena e delegate ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Modena e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Parma, sono iniziate a seguito della denuncia presentata da una Responsabile d'Area della R.S,.A. dopo che in quella sede, lo scorso 31 maggio 2024, personale sanitario aveva notato l'infermiera che utilizzando una siringa vuota, insufflava a più riprese ara nel midline collegato al braccio destro di una degente di 62 anni, affetta da sclerosi laterale amiotrofica e in regime di sedazione profonda mediante cure palliative, cagionandone, secondo l'ipotesi accusatoria, la morte.
Gravi indizi
Le indagini, estese anche al passato lavorativo della indagata, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico della medesima indagata anche in relazione alla falsificazione ed alterazione di cartelle cliniche e prescrizioni farmacologiche redatte dai medici, avvenute presso altra RSA in cui aveva prestato servizio l'indagata fra il 2020 e il 2021, consistite nell'apportare modifiche alle terapie farmacologiche dei8 pazienti della struttura mediante accessi abusivi al sistema informatico attraverso le credenziali del medico.
Divieto di esercitare la professione
Le ipotesi contestate all'indagata per le quali, all'esito dell'interrogatorio di garanzia, è stata emessa dal GIP del Tribunale di Modena la misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare professioni di infermiera, operatrice sociosanitaria, assistente ad anziani ecc. per la durata di 8 mesi, sono quelle di omicidio volontario aggravato dall'essere stato commesso con mezzo insidioso, con premeditazione, profittando di circostanze di luogo e di persona tali da ostacolare la pubblica e privata difesa e in danno di persona ricoverata presso struttura sociosanitaria residenziale e di falsità materiale e ideologica continuata commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici con l'aggravante di aver commesso il fatto in danno di persone ricoverate presso strutture socio sanitarie residenziali