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Minacce a don Mattia Ferrari, identificato l'autore che si nasconde dietro l'account Twitter

Si chiama Robert B., e ha stretti rapporti sia con le milizie libiche che con le istituzioni europee

Minacce a don Mattia Ferrari, identificato l'autore che si nasconde dietro l'account Twitter
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Un gruppo di 50 attivisti del Jl Project sono riusciti a risalire al nome che si cela dietro l'account Twitter da cui sono partite le minacce a don Mattia Ferrari, "il pescatore di uomini", il giovane sacerdote sempre attivo nel soccorso dei migranti.

Minacce a don Mattia Ferrari, identificato l'autore

MODENA - Un uomo con stretti rapporti sia con le milizie libiche che con le istituzioni europee (ex vice capo della Guardia costiera canadese ed ex assistente di due europarlamentari) e un nome - Robert B. - e cognome identici a quelli dell'attuale direttore del dipartimento data center di Frontex: è lui, secondo gli attivisti di Mediterranea Saving Humans che hanno messo in piedi un team investigativo, l'autore delle minacce a don Mattia Ferrari, il giovane sacerdote modenese schierato a fianco dei migranti, e che denuncia da tempo le violenze dei lager libici.

Come si è risaliti a lui

Le intimidazioni sono partite da un profilo twitter, ‘rgowans’, una sorta di portavoce della mafia libica.

Gli attivisti sono arrivati a lui esaminando gli oltre 16.000 post dell'account Twitter rilevando tre "errori" che avrebbero portato alla sua identificazione. Sembra che l'uomo abbia usato la stessa mail per scrivere a Frontex e per vendere lampade vietate.

Chi è Robert B.

Attualmente vive tra la Germania e la Polonia. Nel suo passato ci sono incarichi nella guardia costiera canadese e come assistente di europarlamentari; sul suo profilo ha pubblicato anche documenti militari top secret. Per questo, chiede don Mattia, occorre indagare ancora sui suoi legami.

“Mi indigna profondamente che questa persona in questi anni abbia pubblicato documenti top secret di apparati militari italiani ed europei e stia agendo come portavoce delle mafie libiche, ostentando e celebrando quotidianamente il loro operato criminale e umiliando i nostri fratelli e sorelle migranti. Siamo davanti a uno scandalo di portata epocale di fronte al quale devono arrivare risposte. Ringrazio sentitamente gli attivisti che hanno fatto questa scoperta”.

Proseguono le indagini

Il nome dell'uomo ora è in possesso della procura di Modena.

E a dover dare delle risposte, per Don Mattia e Saving Humans, è naturalmente anche Frontex.

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