Bagno fatale

Morte ai laghetti Curiel: per il padre del ragazzo ci sono ancora dei punti da chiarire

Il genitore si chiede: perché il cellulare del figlio l'aveva un suo amico? E poi Ben Hayed sapeva nuotare bene

Morte ai laghetti Curiel: per il padre del ragazzo ci sono ancora dei punti da chiarire
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Il padre di Ben Hayed Mohammad Salah non si dà pace e pone alcune interrogativi dopo il ritrovamento del corpo del figlio nel fondo di un laghetto riservato ai pescatori dove era vietato bagnarsi.

I dubbi del padre di Ben Hayed

CAMPOGALLIANO - Nelle concitate ore per il ritrovamento del giovane 25enne a Campogalliano tutta la famiglia (padre, madre oltre a un  fratello) hanno seguito con trepidazione quanto stava accadendo nello specchio d'acqua ai laghi Curiel.

Durante i soccorsi il genitore ha ricordato che il figlio sapeva nuotare e di non credere che sia annegato. Sempre il padre ha segnalato un elemento, a suo parere, sospetto: il cellulare (quello di Ben Hayed ndr) era in possesso di  un suo amico.

Una estate nera lungo i nostri fiumi

Una estate tragica per il modenese. Giugno, luglio e agosto  hanno portato via altre tre persone, che per diverse ragioni, hanno perso la vita mentre facevano il bagno nei nostri fiumi oltre al  caso di giovedi 24 agosto in uno dei laghetti Curiel a Campogalliano.

La prima vittima risale al 14 giugno scorso quando un ragazzo di nome Yahya, assieme ad un amico che riprende il tutto con un cellulare, si tuffa all'altezza della griglia della cassa di espansione di Marzaglia. Il suo corpo verrà recuperato dopo alcuni giorni a 500 metri di distanza.

Il secondo incidente risale al 9 luglio quando Abdellatif, un operaio di 42 anni, perde la vita dopo essere stato travolto dalla forza della corrente del fiume Panaro all'altezza del Ponte Samone, nel comune di Guiglia.

Molto più a valle, comunque sempre lungo il corso del fiume Panaro, il 2 agosto scorso a Solara di Bomporto un uomo di 58 anni, pescatore, è scivolato nel fiume non riuscendo più a risalire annegando.

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