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Nuove dichiarazioni del fratello di Alice Neri: qualcuno rifiutava le telefonate dal cellulare della donna

Intanto gli inquirenti hanno ristretto il cerchio ai colleghi e hanno predisposto per oggi l'autopsia su ciò che resta del corpo della donna

Nuove dichiarazioni del fratello di Alice Neri: qualcuno rifiutava le telefonate dal cellulare della donna
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Proseguono le ipotesi sull'omicidio di Alice Neri, la donna ritrovata carbonizzata nella sua auto lo scorso 18 novembre, nel modenese, e intanto emergono nuovi dubbi e sospetti, come quello del fratello e del marito che sostengono le qualcuno avesse il cellulare di Alice e rifiutasse le loro chiamate.

Qualcuno rifiutava le telefonate dal cellulare di Alice

CONCORDIA SULLA SECCHIA - "Fra le 6 e le 7 del mattino il cellulare squillava, le chiamate venivano rifiutate con tempi diversi da una all’altra", ha rivelato il fratello Matteo alla trasmissione Quarto Grado, supponendo, dunque, che qualcuno fosse in possesso del cellulare di Alice, e della stessa opinione è anche il marito Nicolas.

Nicolas ha provato a chiamare Alice anche con l’applicazione "trova telefono" della Samsung che, spiega, "lo fa squillare per cinque minuti", ma anche in quel caso la chiamata è stata interrotta. Ma da chi? Dalla stessa Alice o dal suo assassino?

Colleghi sotto il mirino

Tanti i sospettati, tra cui proprio il marito Nicolas, indagato per omicidio volontario. Ma negli ultimi giorni gli inquirenti hanno scartato diverse ipotesi e hanno ristretto il cerchio al gruppo dei colleghi di Alice, che lavorava alla Wam di Cavezzo.

Proprio con un collega, infatti, aveva passato la sua ultima sera. Erano stati in un bar, la chiacchierata era durata anche fino a tardi, ma le testimonianze riportano che si è trattato di un incontro tranquillo. Poi, come dimostrano le immagini della videosorveglianza, i due si sono separati: l'auto del collega è andata in una direzione e quella di Alice in quella opposta, verso la campagna.

Ma era lei a guidare? O aveva incontrato qualcun altro?

Oggi l'autopsia

Questi sono gli interrogativi a cui gli inquirenti desiderano trovare una risposta, anche perché i sedili posteriori dell'auto sono stati ritrovati reclinati: segno di una coppia che ha voluto appartarsi? Oppure l'assassino ha fatto spazio per una bicicletta con la quale si è allontanato dopo il delitto? O, ancora, chi ha tolto la vita alla povera Alice si è allontanato a piedi?

Per avere un quadro più chiaro, occorrerà visionare tutte le immagini di sorveglianza del paese, oltre che controllare i tabulati telefonici e le relative celle alle quali si sono agganciati i sospettati, per poterli confrontare con i dati del cellulare della vittima, probabilmente distrutto nel rogo.

Per oggi, infine, è prevista l'autopsia sul corpo carbonizzato della donna, dalla quale però non ci si può aspettare risultati eclatanti proprio per lo stato in cui si trova.

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