Omicidio Samantha Migliore: le rivelazioni della moglie di Pamela Andress, Sabrina Rusciano
La donna ha raccontato alcuni retroscena sulla sua attività e su quella della partner che all'anagrafe si chiama José Ricardo Santos Da Silva...
Un mondo che non si conosce. Non abbastanza, quanto meno, quello delle bombardeiras, quello di donne e trans che vanno in giro a effettuare dei veri e propri interventi di chirurgia estetica. Un mondo salito alla ribalta della cronaca nazionale per la tragedia che ha colpito Samantha Migliore, la mamma di cinque figli 35enne, dopo essersi sottoposta a una iniezione di silicone. Queste bombardeiras iniettano litri e litri di silicone, appunto, provocando dei danni incalcolabili. In qualche caso, come quello modenese, il conto da pagare, purtroppo, è la stessa vita. In copertina i due coniugi, da sinistra Sabrina Rusciano e Pamela Andress.
Omicidio Samantha Migliore: le rivelazioni della moglie di Pamela Andress, Sabrina Rusciano
Una di queste bombardeiras, Pamela Andress, ed è questa la notizia che tiene banco da qualche ora, ha una moglie. Riavvolgiamo un attimo il filo del discorso. Pamela, in realtà è un uomo, si chiama José Ricardo Santos Da Silva. Per questo qualche anno fa si è sposato con una signora che si chiama Sabrina Rusciano, di Napoli, che prima era un uomo, ma che ora, dopo un intervento chirurgico è divenuto donna a tutti gli effetti, anche giuridicamente. E gli inviati di "Ore14" su Raidue, sono riusciti a incontrarla, a scambiare qualche parola, per avvicinarsi un po' al profilo psicologico di Pamela Andress.
La donna ha raccontato che il loro è stato un matrimonio d'amore. O questo, almeno, inizialmente. E Sabrina ha sempre tentato di stare vicino a Pamela, in tutte le sue vicissitudini. Sabrina, inoltre, si è sempre occupata di bellezza: in passato aveva un centro estetico a Napoli che però fu chiuso dai Nas in seguito a numerose segnalazioni di donne e trans che si erano sottoposte lì a interventi estetici ai glutei e al seno. Interventi che, evidentemente, non erano andati a finire nel modo sperato.
Il centro estetico chiuso dai Nas...
Attività chiusa, dunque. O forse no? Ed è proprio su questi dubbi sollevati da alcuni clienti, che la stessa Sabrina è stata interpellata dagli inviati del programma televisivo. Le è stato esplicitamente chiesto se lei abbia continuato a esercitare la professione nonostante il provvedimento dei Nas. Perché pare che in molti, a Napoli, soprattutto nel mondo trans, abbiano segnalato l'attività della moglie di Pamela.
Le parole della moglie Sabrina Rusciano
"Non so spiegarti cosa sto vivendo - ha risposto - E' come se l'avessi fatto io l'intervento (quello che ha provocato la morte di Samantha Migliore, Ndr). A me spiace quanto è accaduto e so esattamente che si tratta di un'attività illegale. Non capisco perché continuino ad associare a questo episodio o ad altri il mio nome.
Forse perché Pamela è stata il mio ex marito. A maggio ho il divorzio definitivo con lei. So che persona è, so che non era sua intenzione ammazzare, so che non sarebbe scappata. A chi dice che io avrei realizzato degli interventi sui clienti rispondo che non sono un dottore. Ero una parrucchiera, un'estetista, e né prima, né dopo Pamela, propongo questo tipo di intervento. Io ho frequentato la scuola di parrucchiera ed estetista. Stanno gettando fango su di me e su Pamela. Ho visto persone che non sono mai state nemmeno sfiorate da Pamela, denunciarla.
E lei, quando uscirà, si muoverà di conseguenza. Probabilmente partiranno querele: attente a ciò che dite perché per falsa testimonianza, noi, vi quereliamo. Io mi occupavo di capelli e bellezza, ma ora è tutto sotto sequestro da parte dei Nas. Solo perché qualcuno mi ha associato al nome di Pamela. Io conosco medici che si occupano di chirurgia estetica, se qualcuno avesse bisogno segnalerei loro".
Poi c'è l'argomento del famigerato silicone, quello che ha provocato la tragica scomparsa di Samantha.
"Le iniezioni di silicone - ha concluso - dal 1992-1993, sono illegali. E' ovvio che mai lo consiglierei. Molti clienti mi ritengono un punto d'appoggio. Mi chiedono dove ho fatto il seno, dove mi sono operata. E io fornisco loro i nomi delle equipe che mi hanno operata in passato.
Qui l'intervista video.