Rinvio a giudizio per Hermes Ferrari, lo sciamano che protestava per le riaperture.
Avrebbe distratto circa 120mila euro dal bilancio del centro benessere che aveva gestito per 5 anni.
Rinvio a giudizio per Hermes Ferrari, lo sciamano che protestava per le riaperture.
Come riportato dai nostri colleghi di PrimaReggioEmilia Hermes Ferrari il ristoratore di Scandiano che molti hanno conosciuto la prima volta quando si è presentato alle proteste contro il lockdown dei ristoranti davanti a Montecitorio vestito da “sciamano”, con un cappello con pelliccia e corna, simile a quello indossato dal manifestante Jake Angeli durante l’assalto al Congresso degli Stati Uniti è stato rinviato a giudizio dalla procura di Modena.
La richiesta
Il giudice per le indagini preliminari Carolina Clò, lo ha formalizzato nei giorni scorsi e Hermes Ferrari nelle prossime settimane, dovrà affrontare il processo per difendersi dall'accusa di bancarotta formulatagli per la gestione di un centro benessere. Per l' accusa avrebbe distratto circa 120mila euro dal bilancio del centro benessere che aveva gestito per 5 anni.
La difesa
Al momento dell’apertura dell’inchiesta, Gianluca Vinci avvocato della difesa, sostenne l'assenza di riscontri, dato che Ferrari nel periodo dei prelievi era a casa malato e sottoposto a misura cautelare e quindi non avrebbe avuto accesso ai conti nemmeno tramite home banking.
Gianluca Vinci
«Noi ci difenderemo pienamente davanti al giudice - ribadisce l'avvocato- , non abbiamo scelto riti alternativi perché siamo convinti di poter dimostrare la nostra innocenza. Per 30 anni Ferrari ha lavorato nel mondo del benessere. Il caso si riferisce al centro benessere in città: lo ha gestito per un periodo di circa cinque anni. E il reato contestato si riferisce a una bancarotta che, quindi, noi riteniamo che non si sia verificata».