Arrestata

Samantha Migliore uccisa da un'iniezione fatale di silicone: l'estetista Pamela Andress è ai domiciliari

L'indagata era rimasta inizialmente libera. Ma ora si trova nella sua abitazione a Napoli.

Samantha Migliore uccisa da un'iniezione fatale di silicone: l'estetista Pamela Andress è ai domiciliari
Pubblicato:

Era rimasta libera dopo la morte della giovane mamma Samantha Migliore nonostante fosse stata lei a iniettare alla donna del silicone in casa. Ma era stata iscritta sul registro degli indagati dalla procura di Modena. Indagata, quindi, ma libera. Fino a poche ore fa. Ora, infatti, per Pamela Andress sono scattati gli arresti domiciliari. La trans 50enne è stata raggiunta mentre si trovava a Cento, dai carabinieri di Maranello per eseguire l'ordinanza di custodia cautelare.

Samantha Migliore uccisa da un'iniezione fatale di silicone

La misura è stata firmata dqal giudice per le indagini preliminari su richiesta della procura. Il proseguimento delle indagini ha evidenziato, anche in base all'esito dell'autopsia sul corpo della 35enne di Maranello, importanti presupposti per l'arresto. E così è stato. Andress si trova da ieri, giovedì 12 maggio 2022, nella sua abitazione di Napoli, dopo essere stata accompagnata dai militari dell'Arma.

Esercizio abusivo della professione, morte in conseguenza di altro reato, omissione di soccorso. Questi i reati per i quali era stata iscritta sul registro degli indagati già in un primo momento. Ma senza un concreto pericolo di fuga era stata lasciata a piede libero. Ma dopo circa tre settimane (la morte è avvenuta il 21 aprile) sono scattate le manette.

Era rimasta libera: l'estetista Pamela Andress è ai domiciliari

La libertà della presunta omicida aveva di certo provocato reazioni dure. Una tra tutte quella del marito di Samantha Migliore, rimasto letteralmente scioccato. Antonio Bevilacqua, però non ha ottenuto l'affidamento dei cinque figli della moglie e quindi è tornato in Germania, Paese in cui ha vissuto negli ultimi 14 anni. Resterà tuttavia a disposizione degli inquirenti. La sua testimonianza era stata determinante. Era stato lui, infatti, a raccontare cosa fosse successo quel tragico 21 aprile.

Ma l'accusata nega la sua responsabilità. E anche la fuga. Avrebbe infatti dichiarato che Samantha, una volta finita l'iniezione, sarebbe stata ancora viva. E ha poi raccontato di essersi resa conto della tragedia solo il giorno dopo, leggendo la notizia su internet.

Seguici sui nostri canali