Protesta

Sit-in di protesta davanti al Tribunale: a manifestare i metalmeccanici

Non era mai accaduto a Modena che l'Assemblea della Fiom Cgil si svolgesse davanti a Palazzo di Giustizia

Sit-in di protesta davanti al Tribunale: a manifestare i metalmeccanici
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Presidio dei metalmeccanici Fiom Cgil martedì 4 luglio davanti al Tribunale di Modena  in corso Canalgrande per ribadire che la cassa integrazione non è un lusso, e che deve essere tra le priorità di ogni curatore e giudice impedire che un fallimento si traduca in una tragedia sociale.

L'Assemblea Generale Fiom Cgil davanti a Palazzo di Giustizia

MODENA - Per la prima volta un centinaio di delegati e delegate dell’Assemblea generale Fiom Cgil di Modena si sono spostati  davanti al tribunale per concludere i lavori dell’assise.

Secondo i manifestanti il tribunale è  il luogo dove approdano le imprese quando non ci sono più le condizioni per continuare, e si avviano procedure fallimentari. “Da un giorno all’altro non c’è più il lavoro sul quale contano ogni giorno per mantenere se stessi e le proprie famiglie, non c’è più quel reddito mensile che consente di pagare il mutuo della casa o le tasse universitarie dei figli, non c’è più la sicurezza di fare la spesa ogni settimana” spiega Stefania Ferrari, segretaria Fiom Cgil Modena.

Un obbligo morale per mettere in campo ogni strumento di tutela

E’ compito del curatore fallimentare, avviare le procedure per la cassa integrazione su autorizzazione del giudice, non può farlo nessun altro, spiegano gli organizzatori. Nel tribunale di Modena, ai lavoratori della Ditta Galvan Tubi, fallita a febbraio, non è stata concessa questa possibilità. Sono stati sospesi, senza stipendio, senza cassa integrazione, senza un aiuto per la ricerca di una nuova occupazione, reduci da mesi di difficoltà tra le retribuzioni non pagate prima del fallimento.

 Il caso della Galvan Tubi di Modena

La curatela di Galvan Tubi, nonostante le reiterate insistenze di Fiom Cgil e Fim Cisl, nonostante tavoli regionali nei quali le parti convocate hanno ricevuto le informazioni necessarie a fugare ogni dubbio, ha rifiutato di avviare le procedure della cassa integrazione dichiarando che non è un obbligo.

 

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