Violentato e ridotto in fin di vita dal datore di lavoro dopo anni di maltrattamenti: oggi la condanna
I fatti risalgono al 2019. L'uomo era stato operato d'urgenza e al risveglio aveva raccontato tutto
Ieri è arrivata la condanna definitiva per un imbianchino di Mirandola, responsabile di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni gravi nei confronti del suo coinquilino e dipendente.
Violentato e ridotto in fin di vita dal datore di lavoro
MIRANDOLA - Il 3 settembre 2019 un uomo di 38anni si è fatto accompagnare da un suo amico al Pronto Soccorso, dopo averlo chiamato e avergli raccontato di essere caduto nel cortile di casa.
Le sue condizioni erano gravissime, l'uomo era in fin di vita. Sanguinava, non riusciva neanche a muoversi, e dal Pronto Soccorso è stato subito trasferito al Ramazzini di Carpi.
I medici riconoscono le cause
Appena arrivato l'uomo è stato sottoposto d'urgenza a tre interventi chirurgici, e dalle ferite riportate si è capito benissimo l'identità dei fatti che hanno provocato le lesioni, prima ancora del risveglio dell'uomo. E non si trattava di certo di una caduta in cortile.
Il racconto sofferto
Una volta sveglio, infatti, l'uomo ha raccontato di aver subito due anni di violenze fisiche e psicologiche da parte del suo coinquilino, nonché datore di lavoro Antonio Bifulco, imbianchino di Mirandola , fino a quel giorno, quando si è consumata una brutale violenza sessuale che lo ha ridotto in fin di vita.
Bifulco controllava ogni aspetto della sua vita, e usava la violenza nei confronti dell'uomo come sua personale valvola di sfogo, ogni volta che ne aveva bisogno.
Oggi la condanna
Dopo la confessione e a seguito delle indagini, Bifulco è stato sottoposto a processo per violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni gravi, e ieri 17 aprile 2023 è arrivata la condanna definitiva: 11 anni di reclusione (la Procura ne aveva chiesti 9) e un risarcimento danni fisici e morali di 257mila euro.
Difesa soddisfatta
I legali della vittima, Cosimo Zaccaria e Nicola Elmo, sono soddisfatti del risultato, perché giustizia è stata finalmente fatta, per una persona che ancora oggi convive con un dolore e una sofferenza indescrivibili.
Intanto ieri si è disposto il rinvio degli atti in Procura affinché sia valutata un'eventuale falsa testimonianza di tre testimoni della difesa, tra cui due fratelli di Bifulco.