Economia

Cala l’export della moda in provincia di Modena nel primo semestre 2025

Secondo uno studio elaborato da Lapam Confartigianato in appena tre mesi (luglio - settembre 2025) hanno chiuso 26 imprese

Cala l’export della moda in provincia di Modena nel primo semestre 2025

«È forse uno dei momenti più difficili degli ultimi anni, i dati lo dimostrano. Mai come ora abbiamo bisogno di politiche a sostegno delle imprese locali che rappresentano il vero valore del Made in Italy». Paolo Leporati, presidente Lapam Confartigianato Moda, commenta con queste parole un’indagine dell’ufficio studi associativo che mostra numeri negativi per il settore moda nella provincia di Modena.

Cala l’export della moda in provincia di Modena

MODENA – Come emerge dall’analisi, dopo un 2024 che si è chiuso con un calo a doppia cifra delle esportazioni (-10,3%), il primo semestre 2025 ha visto un ulteriore calo dell’export del settore moda pari a un -15,4%, a fronte di un più contenuto -6,9% della moda regionale e un -3,8% a livello nazionale.

In tre mesi hanno chiuso 26 imprese

A pagarne il prezzo più alto sono le realtà imprenditoriali: tra luglio e settembre 2025 si contano 26 cessazioni di imprese della moda in provincia di Modena, di cui 24 artigiane, pari al 38,1% di tutte le chiusure artigiane del comparto registrate in Regione. In termini relativi significa 2,3 chiusure ogni 100 imprese artigiane modenesi del settore.

Difficoltà

Tra le principali difficoltà che si registrano vi è quella di una concorrenza internazionale sempre più pressante. Sul settore della moda pesa l’evoluzione degli scambi internazionali. A livello nazionale, nei primi otto mesi del 2025 l’import di prodotti moda è cresciuto del 3,4%, con un forte aumento dei flussi da Paesi extra-UE (+8,2%). In particolare, le importazioni dalla Cina segnano un +11,8% e rappresentano ormai un terzo degli acquisti italiani extra-UE (34,3%). A livello regionale questa tendenza si conferma, con l’import di prodotti della moda in crescita del 6,6% nei primi sei mesi del 2025, di cui oltre il 62% proviene da Paesi extra-UE. In particolare la Cina, primo paese da cui provengono il 18,4% dell’import regionale, ha visto un +18,8% nel primo semestre 2025.

Dazi statunitensi

«A questo momento di difficoltà – conclude Leporati si sono aggiunti anche i dazi statunitensi: i prodotti della moda sono il secondo settore del made in Emilia-Romagna più esportato in USA dopo l’alimentare, tra i settori a vocazione di MPI, e anche se possono contare su un forte posizionamento qualitativo, rischiano di risentire negativamente delle barriere commerciali. A questo si aggiunge il rischio che i prodotti cinesi, penalizzati dai dazi americani, vengano dirottati verso altri mercati entrando in concorrenza più diretta con l’Europa . L’incertezza che caratterizza la domanda mondiale sta influenzando anche l’offerta del settore moda specializzato nei beni di lusso. Si tratta quindi di una situazione davvero complicata: difficile vedere una luce in fondo al tunne