Maserati: si aggrava la crisi
Per i sindacati "C'è bisogno di un piano pubblico di conversione e sviluppo"
La crisi industriale della Maserati Auto di Modena non si arresta.
Maserati: si aggrava la crisi
MODENA - La crisi industriale della Maserati Auto di Modena non si arresta, anzi continua a persistere senza soluzione di continuità. E' quanto scrive in una nota la Cgil Modena. Per il sindacato
"ormai la crisi generalizzata che l'automotive sta subendo a livello europeo e mondiale, dovuta alla sovrapproduzione e ad una transizione elettrica mai avvenuta di fatto, si sta manifestando in tutta la sua forza interessando anche l'indotto."
Unica realtà
Per Cgil Modena
"la Maserati resta però l'unica realtà industriale di vetture di lusso colpita dal vortice di questa crisi. I giorni di lavoro - spiegano da Piazza Cittadella - si riducono sempre di più raggiungendo a fatica la media lavorativa di 4/5 giorni al mese e il 2025 non promette nulla di buono rispetto ad un 2024 indicato come l'anno peggiore di sempre".
Oggi arriva Carlo Tavares
"A Carlo Tavares, amministratore delegato di Stellantis, che nella giornata di martedi 5 novembre 2024 visiterà lo stabilimnto0 "diremo che la Maserati ha bisogno subito di nuovi modelli per essere rilanciata altrimenti non sono chiari i motivi della sua venuta. Le lavoratrici e i lavoratori continuano a perdere un'importante fetta di salario ogni mese, mentre il suo stipendio come quelli di ogni altro dirigente Stellantis continuano a crescere."
Un piano pubblico
C'è bisogno di un piano pubblico di conversione e sviluppo che ponga al centro il bene della collettività e dei lavoratori e non i profitti degli azionisti - conclude il sindacato - Finora la gestione da parte degli amministratori delegati ha determinato la garanzia solo dei loro lauti profitti, mancanza di investimenti e piani industriali e crisi per i lavoratori.