Raccolta della frutta: l'annata promette bene, ma mancano gli operai
La carenza di manodopera sale al 30% e Confagricoltura Emilia Romagna chiede aiuto ai comuni.
Trovare braccianti per le attività agricole è sempre più difficile, e dopo la crisi incontrata da vivai e campi di fragole, tocca alla raccolta di albicocche, pesche e susine. Nonostante le gelate di aprile, infatti, la produzione promette bene, ma stavolta a mancare è la manodopera.
Perché c'è carenza di manodopera
Rispetto al 2019 arrivano in Italia sempre meno lavoratori stranieri, provenienti soprattutto dall'Est d'Europa, che sono sempre più attratti da paesi come Olanda e Germania, che grazie agli sgravi fiscali e contributivi sono più propensi ad assumerli. A questo, va aggiunto il fatto che il decreto che regola i flussi di ingresso nell'Unione Europea non si sta dimostrando molto efficace: troppa attesa per i permessi di soggiorno e poche le quote accordate per i vari territori.
Parliamo di numeri
Così, a pochi giorni dal via della raccolta, la nostra regione si trova senza operai. Secondo i dati messi insieme da Confagricoltura Emilia Romagna, quest'anno la carenza da colmare è del 30%, ovvero circa 5 milioni di giornate lavorative.
"Bisogna accorciare i tempi. Chiediamo ai Comuni di aprire dei punti di ascolto dedicati alle persone in difficoltà che sono alla ricerca di un’occupazione, per facilitare l’incrocio tra domanda e offerta." Queste le parole del presidente dell'associazione Marcello Bonvicini. "Occorre avviare tutte le iniziative possibili e avvicinare chi cerca un impiego, rafforzando le connessioni tra enti pubblici e terzo settore fino a raggiungere le imprese".
Il portale Agrijob di Confagricoltura
Il portale Agrijob di Confagricoltura, attivato più di due anni fa, è un servizio di intermediazione regionale riconosciuto dal Ministero del Lavoro, che permette l'incontro diretto tra aziende agricole in cerca di personale e operai in cerca di un'occupazione. Il sistema esiste, ma purtroppo non è efficiente, in quanto molte persone non riescono ad accedere alla piattaforma perché non conoscono la lingua italiana o perché non sanno compilare il modulo online. Quindi l'appello di Bonvicini ai singoli Comuni è proprio quello di facilitare tale incontro.