Numeri agghiaccianti: nel 2024 già dieci morti sul lavoro nel modenese
Sempre secondo la Cisl Emilia Centrale in dieci mesi sono oltre 12 mila gli infortuni registrati nel nostro territorio

Il sindacato di Palazzo Europa a Modena interviene sulla "giornata nera per il mondo del lavoro" dove hanno perso la vita due persona a Finale Emilia e a Rubiera.
In quattro ore
MODENA - “L’11 dicembre è stata una giornata nera per tutta la comunità dei lavoratori. In quattro ore sono rimasti uccisi due professionisti, uno a Massa Finalese, nel modenese, e uno a Rubiera. Gli accertamenti e le indagini diranno cosa è successo nel dettaglio ma ora conta solo che due persone sono cadute in servizio, mentre lavoravano per portare a casa dignità e serenità. Ai loro familiari vogliamo dedicare la più grande solidarietà possibile”.
Così Domenico Chiatto, segretario generale aggiunto della Cisl Emilia Centrale commenta la scia di sangue che ha trasformato l’11 dicembre in un giorno nero per la comunità dei lavoratori.
“Facciamo sindacato per proteggere chi lavora, lottiamo ogni giorno per la dignità e la sicurezza e credere in questo impegno, fino in fondo, significa provare un dolore enorme quando sai che un lavoratore non farà più ritorno a casa”, prosegue Chiatto.
In azione
Parole condivise da Rosamaria Papaleo, leader del sindacato di Palazzo Europa, che aggiunge:
“Abbiamo il dovere di trasformare questo dolore in azione, per ottenere le conquiste a favore della salute e della sicurezza che la comunità dei lavoratori chiedono e aspettano da tempo. E’ un fatto di civiltà e di rispetto, tocca a tutti noi non cedere di un millimetro di fronte al muro di gomma di un Paese che non investe abbastanza, e non offre tutti gli strumenti alle Istituzioni che sul campo continuano a svolgere, con dedizione, una missione enorme. Penso ai nostri Ispettori del lavoro, penso al servizio Spsal di Ausl. Guardate i numeri di questo 2024, un altro anno brutto con 10 morti sul lavoro a Modena e 12.182 infortuni denunciati da gennaio ad ottobre. Difendere la cultura del lavoro significa difendere la vita. Alla fine questa è la bussola da seguire”