Omicidio Alice Neri, Gaaloul sporco d'olio la mattina dopo il delitto? Testimoni confusi sulla data
Le testimonianze che avrebbero dovuto essere decisive per le indagini iniziano a vacillare
Ieri a Modena sono stati sentiti i tre testimoni chiave nell'omicidio di Alice Neri, i coinquilini di Mohamed Gaaloul che lo avrebbero visto sporco d'olio la mattina del 18 novembre.
Omicidio Alice Neri
MODENA - E' iniziato ieri mattina poco dopo le 9,00 l'incidente probatorio per cristallizzare le dichiarazioni dei tre testimoni, i conoscenti del 29enne tunisino principale indiziato per la morte dell'operaia 32enne di Ravarino, madre di una bimba piccola, trovata carbonizzata nella sua auto nelle campagne di Concordia.
Per gli inquirenti il delitto sarebbe avvenuto nella notte tra il 17 e il 18 novembre, e l'olio ritrovato sui vestiti di Gaaloul sarebbe stato usato come accelerante per le fiamme.
L'incidente probatorio
A volere l'incidente probatorio di ieri la difesa del tunisino, che punta su possibili imprecisioni nei racconti dei tre coinquilini tunisini a casa dei quali Mohamed sarebbe arrivato il 18 mattina.
In aula, davanti al giudice, oltre a Gaaloul e ai testimoni con i loro legali, c'era il marito di Alice, Nicholas Negrini, ancora indagato, ma sostanzialmente scagionato, così come il collega di lavoro con il quale Alice ha passato la sua ultima serata, prima di essere uccisa.
Le dichiarazioni dei testimoni
A rilasciare dichiarazioni anche ai giornalisti è stato il cugino di Gaaloul, datore di lavoro dei tre testimoni, che ha messo in dubbio le loro dichiarazioni.
Salah ha, infatti, dichiarato di essere convinto dell'innocenza del cugino, e di essere in possesso dei tracciamenti GPS, forniti anche agli inquirenti, che dimostrano che i tre testimoni non si trovavano in casa quella mattina, ma al lavoro, e che quindi risulta impossibile che abbiano incontrato Gaaloul.
L'unico, secondo Salah, che avrebbe potuto vederlo è Ahmed.
Un ricordo confuso
Ahmed M'barek ha raccontato agli inquirenti di aver visto Gaaloul la mattina alle 7 bussare alla sua finestra sporco di olio da macchina, e che gli abbia detto di essere sporco perché aveva appena terminato di cambiarlo alla sua auto.
Ad ogni modo, oggi dice di non ricordare con certezza che giorno fosse e aggiunge, che capitava spesso che i suoi vestiti fossero sporchi o macchiati per via del lavoro.
E conferma la sua tesi anche il cugino Salah: "quel giorno c'era il sole, mentre Ahmed ha detto di avere visto Gaaloul sporco d'olio in una mattina piovosa".
L'accusa non ha dubbi
Secondo l'accusa, però, "è un dato incontrovertibile che il giorno 18 novembre Mohamed Gaaloul sia stato visto sporco d'olio": alcune telecamere, infatti, hanno ripreso due dei testimoni portare l'auto dal meccanico per farla riparare, e sarebbero tutti stati concordi nell'affermare di aver visto Gaaloul sporco d'olio lo stesso giorno.
La difesa non è d'accordo
Di parere opposto è, invece, la difesa:
"Dal mio punto di vista sono testimonianze favorevoli: è stato depotenziato un elemento indiziario ricostruito dal PM. La pubblica accusa cercava di dimostrare che lui il 18 novembre fosse tornato sporco d'olio, ed è emerso in maniera non contestabile che il ricordo è sfumato. Su una cosa sono tutti d'accordo: la mattina in cui avevano visto Gaaloul sporco d'olio pioveva, e il 18 novembre non pioveva".
Inoltre, poco dopo le 10 Mohamed è stato ripreso dirigersi verso Concordia, mentre i testimoni hanno dichiarato di averlo visto intorno alle 8.
I pantaloni sequestrati
Un altro elemento chiave sono un paio di pantaloni trovati a casa di Gaaloul e sequestrati dagli inquirenti, sui quali la difesa ha intenzione di richiedere una perizia:
"La tesi del PM è che non siano i pantaloni indossati quella sera, la mia tesi è che siano quelli. Chiederò di fare una perizia merceologica sui pantaloni, per vedere se sono compatibili e se riportano delle tracce: ci sono molte telecamere che potrebbero aiutare a dimostrarlo."