La svolta

Raid no vax: due denunciati. Nelle loro case un arsenale della propaganda antivaccinista

Deferiti una 51enne, già identificata a maggio e un 47enne considerato tra i leader del movimento Vivi

Raid no vax: due denunciati. Nelle loro case un arsenale della propaganda antivaccinista
Pubblicato:
Aggiornato:

L'ultimo episodio che viene loro contestato  risale  solo all'altra notte, ma le indagini delle forze dell'ordine vanno ben oltre e hanno l'obiettivo di ricostruire la mappa dei raid vandalici che negli ultimi mesi hanno inquietato la provincia modenese. Medesimo il modus operandi, identica la violenta retorica contro i vaccini Covid, decisamente simili gli strumenti utilizzati. Soni questi gli elementi che hanno portato gli agenti della Questura di Modena a denunciare a piede libero i presunti autori del raid no vax contro  la sede dell’Asl a Baggiovara, ma non solo. Si tratta di un uomo di 47 anni residente in provincia di Modena e di una 51enne con casa invece nel bolognese, ad Argelato.

Raid no vax: due denunciati

Quest'ultima,  è un volto noto alle forze dell'ordine.  A maggio era stata infatti identificata dopo che a Medolla era stato esposto, in occasione della visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella , uno striscione no vax. Il 47enne invece sarebbe legato a doppio a doppio filo, tanto da essere considerato uno dei leader, al movimento anti  vaccinista  Vivi, che ha rivendicato più di un imbrattamento.

Il raid contro  la sede dell’Asl a Baggiovara

I due sono stati deferiti in stato di libertà a seguito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Modena e  condotte dagli uomini della Digos. Dopo le scritte a caratteri cubitali che inneggiavano alla morte e alle dittatura sanitaria i poliziotti hanno effettuato un sopralluogo all'Asl a Baggiovara e nel giro di poche ore hanno stretto il cerchio intorno ai due sospetti tanto da effettuare una perquisizione nelle loro abitazione.

Nelle loro case un arsenale della propaganda antivaccinista

E lì le forze dell'ordine hanno raccolto elementi che hanno lasciato agli agenti pochi dubbi, sebbene sarà poi compito della magistratura stabilire eventuali responsabilità. Sì perché in possesso degli indagati sono state trovate bombolette spray del tutto simili a quelle utilizzate per vergare gli slogan deliranti sulla facciata del palazzo che ospita gli uffici sanitari. Non solo: ma "nell'arsenale" della propaganda no vax ritrovato nelle abitazioni dei due figurano anche numerosi adesivi con simbolo del gruppo ViVi,  uno striscione di 5 metri. Per non parlare poi degli indumenti sporchi di vernice rossa e  degli smartphone contenenti  immagini fotografiche che immortalano  l’imbrattamento del centro servizi dell’ospedale di Baggiovara. Foto scattate in un orario  pienamente compatibile con la commissione del reato.

La scia di violenta retorica e... vernice rossa

La sede della Direzione generale dell'Azienda USL di Modena imbrattata lo scorso luglio

Come detto quello Asl a Baggiovara è solo l'ultimo di una serie di episodi. A fine agosto a fine agosto  era stata vandalizzata  dell’Inail in via Cesare Costa. A luglio la sede della Direzione generale dell'Azienda USL di Modena. Non erano passate indenni nemmeno indenni  le sedi dei sindacati, dell'Inail, della Agenzia delle Entrate. Le indagini, già iniziate dopo i ripetuti danneggiamenti sono quindi culminate dopo il raid di ieri .Al vaglio degli uomini della Questura ora c'è il materiale informatico sequestrato ai due indagati: proprio da lì potrebbero emergere ulteriori elementi probatori.

Seguici sui nostri canali