Alice Neri, analisi sul chip del telefono sopravvissuto al rogo: ultimo accesso WhatsApp alle 4.09
Le analisi sono ancora in corso, ma gli inquirenti hanno recuperato i dati del suo Account Google per risalire ai movimenti e alle attività degli ultimi momenti della donna
Dopo il rifiuto alla scarcerazione di Mohamed Gaaloul, continuano le indagini sull'omicidio di Alice Neri, la 32enne di Ravarino trovata carbonizzata nel baule della propria auto lo scorso 18 novembre.
Analisi sugli elementi sopravvissuti al rogo
MODENA - Gaaloul resta in carcere, perché accusato di essere l'ultima persona ad aver visto Alice viva e, quindi, di aver dato fuoco alla sua auto, ma le indagini continuano.
In particolare, gli inquirenti stanno provvedendo ad analizzare dei pantaloni sequestrati a casa di Gaaloul per eventualmente confermare che l'olio presente su di essi sia lo stesso utilizzato per dare fuoco all'auto e al cadavere, ma anche un borsello e un cellulare sequestrati in una casa di una cittadina tedesca per capire chi ha aiutato Gaaloul a fuggire all'estero subito dopo il delitto, prima del suo arresto in Francia.
Recuperato il chip del telefono
Gli inquirenti, inoltre, si stanno concentrando sulle analisi degli elementi sopravvissuti al rogo, tra i quali sembra essersi salvato anche il chip del cellulare.
Ciò che si sa, al momento, è che sono stati raccolti i dati relativi all'Account Google di Alice, che hanno rivelato informazioni utili ai fini delle indagini, in particolare in relazione alla posizione di Alice e ai suoi spostamenti, o meglio a quelli del suo telefono, nella notte tra il 17 e il 18 novembre.
Ultimo accesso WhatsApp
In particolare, sarebbe stato registrato alle 4.09 del 18 novembre l’ultimo accesso Whatsapp dal telefono di Alice Neri, proprio all’interno di quel lasso di tempo di circa un’ora in cui l’auto di Alice è stata ferma nei pressi dell’argine del Fossato Sabbioncello dopo essere ripartita dal parcheggio del bar di Concordia in cui Alice si era incontrata con un collega.
L'assassino rifiutava le chiamate
L'ipotesi degli inquirenti è che il delitto sia quindi avvenuto in questo lasso di tempo, che va da questo ultimo accesso alle 5.09.
Ciò significa che a rifiutare le chiamate del marito e del fratello, appena si sono accorti dell'assenza di Alice a partire dalle 6, sarebbe stato il suo assassino, forse per non rendere possibile il tracciamento del cellulare. Stessa ragione per cui poi ha deciso di dare alle fiamme il cadavere della donna con l'auto intera.
Altri elementi recuperati dal rogo
Oltre ad alcuni chip elettronici relativi a cellulare e smart watch, gli altri elementi recuperati dal rogo e oggetto di analisi sono un flacone di detergente, una sigaretta, una bomboletta spray, pezzi di carta assorbente, un frammento di una bottiglia di plastica, una spallina di reggiseno, un cucchiaino, alcune compresse, flaconcini di medicinali, e anche un bidone di plastica.