Alice Neri, il secondo dna sul reggiseno è di uno degli inquirenti
Per gli inquirenti Mohamed Gaaloul si riconferma, ad oggi, l'assassino di Alice
Le indagini sul caso di Alice Neri, la mamma di Ravarino uccisa lo scorso novembre a Fossa di Concordia e poi trovata carbonizzata nel baule della sua auto, non si fermano, ma gli inquirenti sembrano essere ormai certi che l'assassino sia Mohamed Gaaloul.
Alice Neri, un caso risolto?
MODENA - Come riporta News Prima, il caso dell'omicidio di Alice è un giallo praticamente risolto.
La ragazza aveva passato la sera precedente in compagnia di un collega in un bar di Concordia: la tesi degli inquirenti è che nel locale sia stata adocchiata da un avventore, Mohamed Gaaloul, che le ha chiesto un passaggio dopo che la giovane aveva congedato il suo amico verso le 3.30 del mattino.
Il 29enne tunisino l’avrebbe uccisa probabilmente dopo un rifiuto seguito a un avance sessuale e poi avrebbe appiccato l’incendio in aperta campagna.
Gli inquirenti sono talmente convinti che sia stato Gaaloul (che ha ammesso di essere salito sulla Ford di Alice Neri, ma ha sempre sostenuto di essersi fatto dare solo un passaggio a casa) che sono andati ad arrestarlo addirittura in Francia, dov’era fuggito il giorno stesso del ritrovamento, per poi estradarlo in Italia.
Tutte le prove portano a Gaaloul
E in effetti gli indizi a suo carico sono pesantissimi, praticamente definitivi:
Sul manico della tanica di olio esausto utilizzato secondo gli inquirenti per dare fuoco all’auto, ritrovata nei pressi di una roulotte a pochi metri dal luogo del delitto, c’è il dna di Mohamed Gaaloul.
Tre testimoni tunisini sostengono di aver visto Gaaloul che rientrava proprio quella mattina a casa con gli abiti sporchi d’olio (anche se l'elemento è stato contestato).
Il suo dna misto a quello di Alice è stato rinvenuto anche su una sigaretta elettronica repertata sempre sul luogo del delitto.
Il dna di Alice è stato isolato anche nella parte interna della tracolla del borsello di Mohamed e in un altro punto interno.
Nel borsello del tunisino (che sarebbe stato solito spacciare droga) sono state rinvenute tracce di cocaina, la stessa sostanza rinvenuta nei primi esami tossicologici sui resti di Alice.
Insomma, più di così… E infatti gli inquirenti sono sicuri di avere per le mani un quadro sufficientemente solido.
Il dna sul reggiseno è di uno degli inquirenti
Sul luogo del delitto era stato ritrovato il reggiseno della 32enne, a undici metri dall’auto incendiata. E su di esso erano stati trovati due tipi diversi di dna: uno è stato appurato di un carabiniere impegnato nelle indagini, che ha toccato accidentalmente la biancheria, ma l’altro era rimasto ignoto.
Niente: anche quella traccia biologica apparteneva a un inquirente, per cui cade definitivamente anche la tesi di un terzo fantomatico uomo, non c'è nessun "Ignoto 1" come ha detto qualcuno facendo implicitamente cenno con un certo cattivo gusto alla vicenda di Yara Gambirasio uccisa da Massimo Bossetti.
Gli altri indagati
Restano comunque solo formalmente indagati, oltre a Gaaloul, ancora il marito della vittima Nicholas Negrini (che comunque ha un alibi di ferro, visto che era in casa con la loro figlia di 4 anni), e Marco Cuccui, collega di Alice con cui ha trascorso la serata allo Smart Cafè di Concordia.
Fuori dalla vicenda processuale invece un altro collega della ragazza, con cui lei aveva una relazione: l’ultimo incontro tra i due ci sarebbe stato il 16 novembre, due giorni prima che la 32enne fosse trovata morta. Ma anche lui non era in zona quella sera e aveva quindi un alibi.
Alice non era solita assumere droghe
Sul luogo del delitto, sotto una ruota dell’auto carbonizzata era stato trovato infine anche un fazzoletto e anche qui gli investigatori avevano isolato un dna, ma alla fine è risultato quello di un agricoltore del posto che probabilmente l’aveva perso o buttato. Quindi nessuna sorpresa neanche qui.
Un ultimo dettaglio. L'esame di alcuni capelli trovati su una spazzola in casa di Alice Neri hanno dato esito negativo al drugtest. Questo farebbe pensare che la donna non era una consumatrice abituale di droga (ma non si sa a quando potrebberi risalire quei capelli) e che forse ha consumato cocaina solo quella maledetta sera con Gaaloul.